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BOLOGNA | Fatture false per quasi 600,000 euro sono state emesse dall'azienda di Bologna di proprietà di un cinese col fine di creare fondi in nero e ridurre l'imponibile fiscale. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Udine che ha accettato l'utilizzo delle fatture per operazioni inesistenti. Si tratta di una società manifatturiera che col suo operato danneggiava anche altre aziende manifatturiere operanti nello stesso settore, le quali, invece, sono in ordine con tutti gli adempimenti fiscali.
Le fatture venivano emesse nei confronti di altri cittadini della Repubblica popolare cinese. A seguito degli elementi probatori che sono stati acquisiti dalle fiamme gialle nel corso delle indagini, la procura della Repubblica di Udine ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un sequestro preventivo per un importo pari a 105,000 euro nei confronti di un immobile dell'indagato, che si trova a Reggio Emilia, il sequestro di conti correnti bancari aperti presso filiali friulane. I provvedimenti sono stati assunti sulla base dell'attuale normativa introdotta dal governo, che consente un'aggressione dei patrimoni dei soggetti responsabili di reati fiscali.
Lunedì 28 gennaio 2013
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